Bugie!



Le vittime? Sono sempre palestinesi!


Un fake datato ottobre 2000, per riscontrare come nei media internazionali molto poco sia cambiato nei metodi della disinformazione su Israele a mezzo stampa. A 12 anni di distanza ci accorgiamo che le strategie sono le stesse, anche se la mole dei fake continua ad essere prodotta in maniera inarrestabile, mentre le smentite non hanno mai sufficiente visibilità... CONTINUA A LEGGERE QUI

Prestami il tuo braccio!

Quando la mistificazione non si fa scrupolo di utilizzare morti per attizzare l’odio. Oggi il web è stato inondato da una foto spacciata come quella di Abu Maysara Hamdiya, un prigioniero palestinese, morto questa settimana in un carcere israeliano, la morte del quale è stata presa a pretesto per scatenare una nuova ondata di violenze nella West Bank... CONTINUA A LEGGERE QUI

Un film scadente per scatenare la guerra globale?



L’undici settembre questa volta, undici anni dopo, sembrava passare quasi in sordina. Poteva essere effetto, ho pensato, della crisi economica, che occupa gran parte dei pensieri, poteva essere il tempo che passa… E invece, puntuale, qualcosa è successo, ma cosa?... CONTINUA A LEGGERE QUI




Come ti creo il “dramma”: la mediatizzazione di una conflittualità

Cosa si nasconde dietro il fotogiornalismo di guerra? Testimone o parte attiva nella genesi del conflitto? uno studio al riguardo di Ruben Salvadori. Ruben è stato direttore della fotografia del film documentario “Inside Jerusalem” e sta ora producendo un documentario multimediale sull’antico rituale di flagellazione dei Vattienti oltre a continuare la sua carriera fotografica. Il suoi lavori sono stati pubblicati su vari giornali e piattaforme di notizie in Israele, Stati Uniti, Korea, Arabia Saudita, Austria, Germania, Italia, Polonia, Bulgaria. Il suo progetto “Dietro le quinte del fotogiornalismo”... CONTINUA A LEGGERE QUI


Non serve essere sionisti per riconoscere un falso ideologico

(...) Eppure non c'è nulla da fare, la forza della propaganda sta nella sua sintesi, nella velocità di quel messaggio che si coglie al volo, a colpo d'occhio, mentre le smentite sono lente e pesanti, si portano dietro un sacco di parole e richiedono volontà, tempo, attenzione che i più non hanno... CONTINUA A LEGGERE QUI

Le vere parole di Levi, come ti mistifico il pensiero di un grande autore per propaganda politica

È merito di Domenico Scarpa e Irene Soave, con un denso articolo, intitolato “Le vere parole di Levi”, pubblicato su Il Sole 24 ore di domenica scorsa, 8 aprile, avere smascherato un falso particolarmente turpe e maligno, per la gravità della sua portata e la vastità della sua circolazione, ossia l’attribuzione a Primo Levi della seguente frase: “Ognuno è l’ebreo di qualcuno. Oggi i palestinesi sono gli ebrei di Israele”... CONTINUA A LEGGERE QUI

“Ho creduto alle cose che mi venivano dette...” il falso massacro di Jenin

Il regista arabo israeliano Muhammad Bakri, autore del documentario “Jenin, Jenin” che accusava Israele di genocidio e crimini di guerra, ha ammesso in una deposizione la scorsa settimana d’aver falsificato alcune scene usando informazioni sbagliate e d’aver ricevuto finanziamenti da parte dell’Autorità Palestinese per la produzione del film diffamatorio... CONTINUA A LEGGERE QUI

Il mea culpa (tardivo) dell'Express: Non siamo antisemiti!

Pochi giorni fa, il giornale L’Express ha pubblicato questa foto, spacciandola come prova delle atrocità israeliane nei confronti dei prigionieri palestinesi. Quello che mostra la foto, in realtà, è chiaro: falsi soldati israeliani che maltrattano uno pseudo prigioniero palestinese, minacciandolo con le loro armi. E’ una commedia di cattivo gusto, inscenata da palestinesi del Libano. Ma l’Express l’ha presentata come fosse la verità. Ora, dopo che la foto è stata smascherata, si scusano... CONTINUA A LEGGERE QUI

Signore e signori: benvenuti nello zoo del Mossad!

Non so se vi è mai capitato di leggere queste notiziole amene, qui e là tra le pubblicazioni della stampa araba, che mettono in guardia i musulmani e li invitano a diffidare degli “animali addestrati dal Mossad”! Sta diventando un vero e proprio giardino zoologico. Quando si crede che sia finita, che la fantasia abbia toccato i suoi vertici massimi, zac! arriva un nuovo “allarme”! Il 20 Ottobre 2008, in Iran, arrestarono due “piccioni spie“, nella provincia di Isfahan. Ma c’era stato già il precedente inquietante dei 14 scoiattoli arrestati l’anno precedente... CONTINUA A LEGGERE QUI

La bugia che partorì l’UNRWA

Un buon esempio di sfacciata menzogna  palestinese contro Israele è la “Giornata della Catastrofe”, il cosiddetto Nakba Day. A quanto pare il primo arabo a coniare questo concetto fu lo storico siriano  Costantino Zureiq, nel suo libro del 1948, Ma’na al-Nakba (il significato del disastro). Ma la commemorazione nazionale ufficiale fu inaugurata soltanto nel 1998, da Yasser Arafat... CONTINUA A LEGGERE QUI

Falsi



Uno degli aspetti interessanti sul piano intellettuale, ma anche sintomatici su quello morale, dell’attuale ondata antisionista/antisemita è quello dei falsi. Ci sono falsi generici, come quello di chi, come Gunter Grass e i suoi emuli, al di là di ogni attribuzione di responsabilità, attribuisce a Israele l’intenzione di un attacco “atomico” all’Iran, quando al contrario si tratta evidentemente di un attacco... CONTINUA A LEGGERE QUI

Pallywood ha fatto scuola: Egitto 2013, CIACK si gira!



Provate a pensare alle notizie che riceviamo dal Medio Oriente. Quando le leggiamo dai giornali, queste sono sempre corredate di foto illustrative, foto che a volte dicono molto di più delle parole e si imprimono nel  nostro subconscio. Ci siamo mai domandati che cosa ci sia realmente dietro a quelle foto?.. CONTINUA A LEGGERE QUI

Scoop della BBC: le immagini da Gaza sono false


Un interessante video della BBC mostra come la propaganda filo Hamas manipoli l’informazione sul conflitto attualmente in atto tra israeliani e palestinesi. Le immagini fatte girare da Hamas e riprese dalla stampa di tutto il mondo, in molti casi, o non sono attuali oppure sono state scattate in altre zone di guerra... CONTINUA A LEGGERE QUI 



Altro che fionda e sassi: arsenali modernissimi e scudi umani

Cari pacifinti, per motivi su cui preferisco non esprimermi, voi ignorate diversi aspetti dell'attuale crisi di Gaza. La disponibilità anche di Hamas di armamenti pesanti in quantità industriale, il loro utilizzo in massicce bordate di bombardamento casuale sulla popolazione civile, che si protrae da molti anni e si è intensificato negli ultimi giorni... CONTINUA A LEGGERE QUI 

Ogni accusa è buona: Israele e i profughi del Sudan

 Costantemente sotto i riflettori della stampa occidentale e di quella stampa “alternativa” che opera esclusivamente nel web tramite siti e blog, lo Stato di Israele viene periodicamente accusato delle colpe più varie. Tali colpe dovrebbero riconfermare, agli occhi di noi lettori, quelle qualità mostruose di cui si fa portatore lo Stato Ebraico, ovvero il razzismo, la violenza, il classismo, la mancanza di etica e democrazia... CONTINUA A LEGGERE QUI


Rapporto UNICEF sui bambini palestinesi: accuse false e strumentali 

Ci risiamo. Ancora una agenzia ONU che per meri interessi economici usa il paravento dei bambini palestinesi e pubblica un rapporto basato letteralmente sul nulla, fatto di illazioni, di testimonianze non verificabili e stravolge completamente il concetto di "difesa dell'infanzia" assolvendo completamente i genitori dei bambini (i veri responsabili delle azioni dei minori) mentre punta sul lato che, in termini economici, è più remunerativo: Israele... CONTIINUA A LEGGERE QUI


Hamas smentisce il Corriere della Sera

“Layla al Ghandour è il volto del massacro di Gaza”, aveva titolato al Jazeera, infiammando la rabbia del mondo arabo-islamico. La foto della bambina palestinese di otto mesi morta il 14 maggio al confine con Israele ha fatto subito il giro di tutti i media occidentali, Corriere della Sera compreso che l’aveva messa in prima pagina. Nessuno aveva resistito: “Strage a Gaza, anche una neonata”, un’agenzia di stampa. “Una bambina muore nella nube di Gaza”, scandiva il Los Angeles Times. “Una bambina di Gaza muore, è nato un simbolo”... CONTINUA A LEGGERE QUI


Bimba, prestami la tua foto, chi vuoi che se ne accorga?

Oggi è il 9 agosto 2018 e ancora una volta con cinismo disgustoso la propaganda palestinese mette in rete la foto di una dolce bambina che viene spacciata per vittima dei bombardamenti israeliani a Gaza.

La notizia parla dell'uccisione di una donna incinta e della figlioletta Bayan Abu Khamash... ma sarà veramente lei?
Basta una accurata ricerca in rete e presto viene svelata dal sito israellycool.coml'ennesima truffa: la foto della bimba è stata rubata su Instagram, lei si chiama Elle McBroom, sta benissimo e vive a Los Angeles... CONTINUA A LEGGERE QUI