Cultura Ebraica

Israele e l'Europa : le ragioni di un malinteso,  Gran Rabbino Gilles Bernheim


L'interrogarsi sull'identità nazionale affiora come un malessere in Francia e in molti paesi dell'Unione europea. C'è chi ha analizzato questo malessere, i suoi sottintesi, le sue molteplici determinanti. Vorrei esaminare qui cos'è che appanna gli occhi di certi Europei rispetto alla lettura dell'indentità ebraica e dell'identità della nazione israeliana. Per questo devo risalire alla seconda guerra mondiale e descrivere tre profonde evoluzioni..CONTINUA A LEGGERE QUI


Karl Marx, gli ebrei di Gerusalemme e l'UNESCO

...Che nell'unico posto tra tutti gli scritti di Marx in cui egli esprima qualche empatia per gli ebrei, si riferisca proprio agli ebrei di Gerusalemme in attesa del Messia è, per lo meno, piuttosto straordinario. Si dà il caso, tuttavia, che l'asciutta elencazione di Marx di questi fatti demografici avrebbe avuto per me una qualche utilità diplomatica, circa 120 anni più tardi... CONTINUA A LEGGERE QUI


…sogni

“Il capo dei coppieri, invece di ricordarsi di Giuseppe, lo dimenticò”. E’ il verso con cui si chiude la parasha di Vayeshev che abbiamo letto ieri. Poi si ricorda (saranno i primi versi della parashà di Mikkets che leggeremo il prossimo shabbat). Si ricorda perché si ripete la stessa situazione: qualcuno sogna, si domanda il significato del sogno, nessuno riesce a dare una spiegazione, qualcuno la darà...
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Seppellire la memoria di una lingua

Seppellire la memoria di una lingua, ci dice Marek Halter sulla Repubblica di ieri, è più difficile che seppellire i corpi. Eppure, Halter credeva che Hitler, pur perdendo la suia scommessa di annientare gli ebrei, avesse vinto almeno quella di annientare lo yiddish. Ma si è ricreduto visitando la Repubblica del Birobidzhan... CONTINUA A LEGGERE QUI

La Meghillat Ester: lo svelamento del nascosto


I Maestri del Talmùd, ricorrendo ai più originali espedienti interpretativi, si domandano "Dove si parla di Estèr nella Toràh?" (Talmùd babilonese; Haghigàh 5,b). I Maestri fingono di non sapere che tra la Toràh ed Estèr trascorrono almeno sette, otto secoli. Per capire il senso della loro domanda bisogna interpretare il testo come segue: in quale punto della Toràh si trova un'allusione alla storia di Estèr? Nella Toràh, dove è compresa la storia passata, presente e futura del popolo ebraico, deve pur esserci un qualche riferimento al tipo di miracolo che caratterizza Purim e molta parte della storia ebraica... CONTINUA A LEGGERE QUI


manna...

La manna è un “pane” fresco. Se invecchia, anche solo di un giorno, marcisce ed è inutilizzabile...
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Maasè Bereshit. L'Opera della Creazione

Si inizia lo studio della Torah mettendo a fuoco il fatto che la Torah non è un libro di storia, bensì il "manifesto" della missione dell'Uomo nell'universo. Così, nel suo primo commento, Rashì cita Rav Yitzchak il quale sostiene che, poiché la Torah è soprattutto un libro di leggi, sarebbe dovuta cominciare con il comandamento sulla luna nuova... CONTINUA A LEGGERE QUI



Responsabilità...

Rav Shlomo Riskin, commentando la parashà di questa settimana, riporta una definizione dell'ebraismo di Rav Soloveitchik. Rav Soloveitcik, parafrasando Cartesio, afferma che l'ebraismo si può riassumere nella frase "sono responsabile, quindi sono...
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L'esilio degli ebrei sulla Luna

Gli Ebrei si installarono sulla Luna nel 2053, circa cinque anni dopo la fine delle guerre islamiche degli anni 2040, quando il Medio Oriente e Israele ovviamente, furono totalmente distrutti dalle armi nucleari. I due milioni di Ebrei sopravvissuti attraverso il resto del mondo, meno i 100.000 che vivevano nei paesi islamici, si riunirono per acquistare la faccia nascosta della Luna, della quale nessuno, né alcuna altra compagnia voleva o desiderava colonizzare... CONTINUA A LEGGERE QUI